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Rassegna Stampa


Afghan Commander Issues Rules on Contractors

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La Nato cambia le regole per gli appaltatori privati in Afghanistan in seguito alle denunce del Congresso Usa e del Parlamento Europeo.

In evidenza, per i lettori del sito, l’articolo del New York Times e il memorandum del Generale David Petraeus nei quali si parla apertamente del rischio che i 14 miliardi di dollari che ogni anno entrano quasi senza controllo nelle fauci degli appaltatori privati che operano in Afghanistan finiscano con l’alimentare le mafie dei talebani e dei signori della guerra.

Afghan Commander Issues Rules on Contractors

By Alissa J. Rubin
Published: September 12, 2010

KABUL, Afghanistan — The NATO military command in Afghanistan has quietly issued new guidelines on contracting aimed at pushing commanders to take a tougher approach to how they spend billions of dollars. It is part of an effort to reduce corruption and decrease the funds that indirectly flow to the insurgency.

The American-led military operation here now spends about $14 billion a year on contracting work, according to military officials.

The new guidelines, issued last week by Gen. David H. Petraeus, the top military leader here, make clear that he wants his subordinates to use their purchasing power as a tool in the fight against the insurgency and that so far, that has not happened.

The provisions in the new guidelines suggest that on many occasions NATO contracts have ended up exacerbating Afghanistan’s problems by empowering warlords and entrenched power brokers, and undercutting the trust of average Afghans, who see dollars being spent but never reap the benefits.

 

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Afghanistan: il voto e il dramma

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Famigliacristiana.it, 18 set. 2010

di Fulvio Scaglione

Oggi si vota per il Parlamento, ieri è morto il trentesimo soldato italiano. La realtà nel Rapporto Arlacchi al Parlamento Europeo: le cose a Kabul vanno sempre peggio.
Dopo la morte del tenente Alessandro Romani, trentesimo soldato italiano caduto in Afghanistan, c’è qualcosa di involontariamente sadico nel seguire queste elezioni politiche (oggi 2.500 candidati, tra i quali più di 400 donne, si contendono i 249 seggi della Wolesi Jirga, la Camera Alta del Parlamento), come se fossero elezioni vere, elezioni qualunque. Mentre tutto sono tranne che questo. All’ombra dell’intervento militare internazionale, che dura ormai da 9 anni, e dei maneggi della famiglia Karzai (il presidente, Hamid, si costruisce ville negli Emirati, suo fratello Ahmed Wali traffica con l’oppio e si fa pagare dalla Cia), la situazione marcisce di giorno in giorno. Per rendersene conto, con la brutalità delle cifre, basta leggere il Rapporto che Pino Arlacchi, sociologo, ex vice segretario generale dell’Onu e rapporteur sull’Afghanistan presso la Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo, ha preparato nei giorni scorsi.

 

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L´Italia perde tutte le poltrone ecco il declino dall´Onu alla Ue

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Assente nelle  istituzioni internazionali, e Draghi rischia alla Bce

La Repubblica, 17 set. 2010

di Ettore Livini

Milano - Quattro sconfitte in quattro partite. L´Italia esce (ancora una volta) con le osse rotte dall´ultima tornata della Champion´s League della diplomazia internazionale. Massimo D'Alema, lanciatissimo verso il titolo di Mister Pesc, è stato superato sul filo di lana dall´inglese Catherine Ashton nella corsa al ministero degli esteri Ue. Mario Mauro, candidato tricolore (e dato favorito dai bookmaker) come presidente del Parlamento europeo, è stato battuto dall´outsider polacco Jerzy Buzek. Giulio Tremonti, vista la mala parata, si è ritirato in "zona Cesarini" dalla corsa al vertice dell´Eurogruppo. E, nei giorni scorsi, l´ultimo schiaffo: nella girandola della riorganizzazione degli ambasciatori Ue, Roma è uscita con le ossa rotte: due sedi conquistate (Albania e Uganda) su 29, contro le 5 della Spagna e i pezzi più pregiati (Cina e Giappone) finiti a Germania e Austria.
Un’eccezione? No, purtroppo è la regola. «Siamo nel punto più basso della nostra diplomazia degli ultimi 65 anni», dice amaro Pino Arlacchi, dal ´98 al 2002 vicesegretario generale dell´Onu.

 

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Arlacchi: "la criminalità organizzata globale è "tre volte" piu' pericolosa del terrorismo internazionale

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(AGI) - Roma, 11 set. 2010

La criminalita' organizzata globale è '"tre volte" più pericolosa del terrorismo internazionale. La riflessione, controcorrente sul piano mediatico e nel giorno dell'anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle, arriva da Pino Arlacchi, europarlamentare, esperto di sicurezza e relatore a Strasburgo del Rapporti sulla strategia europea per l'Afghanistan.

La sua riflessione parte dall'ultimo allarme con cui Roberto Maroni ha esortato a tenere alta la guardia contro "nuove azioni terroristiche".

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«Idv autoritario» Un altro addio tra gli eurodeputati

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Corriere della Sera, 7 set.2010

di Angela Frenda

MILANO - Il giorno dopo l'autosospensione di Pino Arlacchi dal gruppo dell'Idv all'Europarlamento, tra i suoi colleghi di partito c'è soprattutto voglia di tenersi lontani dalle polemiche interne. Lo dimostra il laconico commento di Giommaria Uggias, che pur ammettendo di «aver letto l'intervista» rilasciata al Corriere della Sera, si trincera dietro un diplomaticissimo: «Ma prima di sentire Arlacchi, per rispetto, capirà, non vorrei commentare...». Il problema, però, è che quella del sociologo è la seconda defezione, in ordine di tempo, dal gruppo Idv di Strasburgo, che con lui contava 7 componenti. La prima, infatti, c'è già stata a metà luglio con Vincenzo Iovine.

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Arlacchi lascia IdV. Critiche a Di Pietro elogi a Scopelliti

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Il Quotidiano, 7 set.2010

di Adriano Mollo

COSENZA– Pino Arlacchi, europarlamentare di Idv, sociologo, originario di Gioia Tauro, rompe con Di Pietro. Si è autosospeso dal partito in aperto dissenso con quanto è accaduto a Torino la scorsa settimana. Quella contestazione al Presidente del Senato Renato Schifani da parte dei grillini e del “popolo viola” è troppo.
«Anziché essere un partito di popolo capace di parlare a tutti» Idv sta diventando un partito «antidemocratico» e, soprattutto, utilizza l’antimafia in modo “primitivo e inaccettabile”.

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Arlacchi lascia l'Idv :«Di Pietro insegue Grillo e fa il cattivo maestro»

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Il sociologo eurodeputato: «Sbagliato zittire Schifani. I partiti hanno responsabilità nell'educazione politica».

Corriere della Sera, 6 set. 2010

di Angela Frenda
MILANO - «Ho deciso di autosospendermi dal partito. Così non si può andare avanti». Pino Arlacchi, eurodeputato dell'Idv, ragiona a voce alta sulla contestazione a Renato Schifani avvenuta sabato alla Festa nazionale del Pd. Ma soprattutto sulle dichiarazioni rilasciate subito dopo da Antonio Di Pietro a sostegno dei manifestanti. La goccia che, per quanto riguarda il sociologo amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e tra le figure di spicco dell'antimafia, ha fatto traboccare il vaso: «La sua deriva estremista mi preoccupa da tempo, ma questa sua ultima presa di posizione mi ha spinto ad autosospendermi».

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Idv, Arlacchi si autosospende e invita il partito a cambiare rotta

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Il Domani, 7 set.2010

di Alessandro Caruso

Roma - «Tonino non lo riconosco più», con questa motivazione l’eurodeputato calabrese dell’Italia dei Valori Pino Arlacchi ha preso la decisione di autosospendersi dal partito che lo ha fatto eleggere a Strasburgo. Una frattura, questa, che rischia di segnare una profonda virata di una frangia del partito dipietrista. La deriva “estremistica”, sfociata nella dura contestazione al presidente del Senato Renato Schifani alla festa nazionale del Pd a Torino da cui Di Pietro non ha preso le distanze, non convince più Arlacchi, non lo rappresenta. Da qui il divorzio. Il giustizialismo gridato, l’avvicinamento alle posizioni dei cosiddetti “grillini”, come ha spostato Arlacchi, rischia di spostare altre fonti di consenso nel partito, specialmente in Calabria, dove l’elettorato è stato messo negli ultimi tempi a dura prova anche da altri scossoni: le divergenze tra il “leader maximo” Di Pietro e l’opinion leader Luigi De Magistris e il ritorno, dopo una fase di relativa calma, ai toni più duri e battaglieri, come emerso dall’ultimo congresso provinciale di Catanzaro.

 

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Arlacchi: «Minacce a Scopelliti legate a sua discontinuità con vecchio sistema di potere».

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(ANSA) - Catanzaro, 4 set. 2010 - "Esprimo la mia piu' profonda solidarieta' al Governatore Scopelliti per le minacce di matrice politico-mafiosa ricevute nei giorni scorsi. Esse sono la prova della discontinuita' del Governatore con il sistema di potere che ha devastato la Calabria per decenni e, piu' in specifico, sono collegate ai primi atti del suo Governo in materia di sanita', burocrazia regionale e composizione della Giunta". Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, europarlamentare dell'Italia dei Valori.

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Bomba Reggio: Arlacchi (IdV), infima minoranza disonora la Calabria

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(AGI) - Reggio Calabria, 26 ago 2010 - "L'attentato di questa notte contro l'abitazione del Procuratore generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro è prova di quanto sia stata e sia oggi incisiva l'azione antimafia della magistratura e delle forze dell'ordine reggine". Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, eurodeputato dell'Italia dei Valori.

 

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Pino ArlacchiNon sono una persona complicata. La mia vita pubblica ruota intorno a due cose: il tentativo di capire ciò che mi circonda, da sociologo, e il tentativo di costruire un mondo più decente, da intellettuale e militante politico.

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