(AGI) - Bruxelles, 7 ott. 2010 - Gli attentati di ieri nello Yemen sono la prova dell'infondatezza dell'allarme lanciato nei giorni scorsi su possibili attacchi terroristici in Europa. Lo afferma Pino Arlacchi. "Ho denunciato nei giorni scorsi la
scarsa credibilità dell' allarme lanciato dagli apparati della sicurezza USA su imminenti attentati in Europa. Adesso constatiamo che questi attentati ci sono stati, ma nello Yemen. A 5mila chilometri di distanza da Berlino. E in forme alquanto deboli: un razzo contro un auto diplomatica e l'uccisione di un tecnico europeo che può forse essere legata al terrorismo", si legge in una nota dell' europarlamentare, ex vicesegretario generale ONU con incarichi di lotta al terrorismo e alla delinquenza internazionale.
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Terra, 5 ott.2010
di Vincenzo Mulè
SCENARI. Il giorno dopo l’allarme lanciato dagli Usa, l’intelligence europea non nasconde la propria irritazione. Per la Gran Bretagna, il dossier «non ha nulla di nuovo». Francia, Germania e Italia minimizzano.
ll giorno dopo è quello della riflessione. Deve essere così anche per i reparti di intelligence europei. Che a ventiquattro ore dall’allarme lanciato dai colleghi statunitensi su possibili attentati in Europa, non nascondono il loro disappunto. Il piano di Al Qaeda per attaccare l’Europa «in stile Mumbai» non contiene «nuove informazioni». Lo conferma il quotidiano inglese Guardian, che cita diversi funzionari di intelligence, sicurezza e anti-terrorismo, coperti però dall’anonimato. I quali, inoltre affermano che il piano che sarebbe stato ordito personalmente da Osama bin Laden è «mal definito».
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(ANSA) - Bruxelles, 4 ott. 2010 - ''I servizi segreti tedeschi, inglesi e italiani non hanno confermato gli scenari apocalittici prefigurati dalle controparti americane''. Lo ha affermato Pino Arlacchi, europarlamentare dell'Alde (Liberaldemocratici europei) nonché ex-Direttore Generale dell'Ufficio ONU di Vienna con compiti di contrasto del terrorismo internazionale. ''Alcune agenzie di intelligence europee - ha aggiunto Arlacchi - hanno fatto trapelare per la prima volta la loro irritazione con gli Stati Uniti, che fanno filtrare storie di attacchi incombenti senza avere raccolto elementi abbastanza concreti''.
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Lettera dell'eurodeputato IDV, serve costruire alternativa
(ANSA) - Roma, 30 set. 2010 - L'europarlamentare Pino Arlacchi, eletto a Strasburgo nelle liste di Idv, ha chiesto al segretario del Pd Pier Luigi Bersani di entrare nel suo partito. Lo rende noto un comunicato del Pd.
''Caro Pier Luigi - ha scritto Arlacchi - continuo a ritenere che l'elettorato dell'Idv ed i suoi iscritti e militanti di base rappresentino una risorsa importante per il centrosinistra e per l'Italia. Ho anche maturato la convinzione che il veicolo piu' adatto per le aspirazioni di giustizia e di eguaglianza nutrite da questa componente della democrazia italiana sia il Partito Democratico''. Di qui la richiesta ''di farmi 'tornare a casa', riaccogliendo me e cio' che rappresento tra le fila di un partito che e' l'unica forza in grado di costruire un'alternativa di governo capace di far riprendere all'Italia il cammino interrotto del processo dell'equita'''.
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(Asca) - Roma, 30 set.2010 - Scambio di lettere tra il Parlamentare europeo, Pino Arlacchi, e il segretario del PD, Pier Luigi Bersani. "Caro Pier Luigi, continuo a ritenere che l'elettorato dell'Idv ed i suoi iscritti e militanti di base rappresentino una risorsa importante per il centrosinistra e per l'Italia. Ho anche maturato la convinzione che il veicolo più adatto per le aspirazioni di giustizia e di eguaglianza nutrite da questa componente della democrazia italiana sia il partito democratico". Così ha scritto il parlamentare europeo, chiedendo a Bersani "di farmi "tornare a casa", riaccogliendo me e ciò che rappresento tra le fila di un partito che è l'unica forza in grado di costruire un'alternativa di governo capace di far riprendere all'Italia il cammino interrotto del processo dell'equità"'.
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Roma, 30 set. 2010 (Adnkronos) - Pino Arlacchi, dopo aver lasciato l'Idv, ha deciso di aderire al Pd, con una lettera indirizzata al segretario Pier Luigi Bersani. "Caro Pier Luigi, continuo a ritenere -sottolinea l'europarlamentare- che l'elettorato dell'Idv ed i suoi iscritti e militanti di base rappresentino una risorsa importante per il centrosinistra e per l'Italia. Ho anche maturato la convinzione che il veicolo piu' adatto per le aspirazioni di giustizia e di eguaglianza nutrite da questa componente della democrazia italiana sia il Partito democratico. Osservando l'evoluzione del Pd sotto la tua guida in particolare negli ultimi mesi, e a dispetto delle nefaste
turbolenze interne, mi sono convinto che esso e' la sede piu' appropriata nella quale spendere il mio mandato parlamentare e mettere a frutto l'esperienza che ho accumulato in tre decenni di vita pubblica e di impegno scientifico".
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(AGI) - Roma, 30 set. 2010 - "Fatemi tornare a casa", scrive Pino Arlacchi e Pier Luigi Bersani replica all'ormai ex eurodeputato Idv considerando la scelta "un fatto positivo e incoraggiante".
E' il Pd a rendere noto lo scambio di lettere tra il parlamentare europeo e il segretario Democratico al quale Arlacchi spiega di "ritenere che l'elettorato dell'Idv ed i suoi iscritti e militanti di base rappresentino una risorsa importante per il centrosinistra e per l'Italia" ma espone anche "la convinzione che il veicolo più adatto per le aspirazioni di giustizia e di eguaglianza nutrite da questa componente della democrazia italiana sia il Partito Democratico". Ecco dunque la richiesta a Bersani "di farmi tornare a casa, riaccogliendo me e cio' che rappresento tra le fila di un partito che è l'unica forza in grado di costruire un'alternativa di governo capace di far riprendere all'Italia il cammino interrotto del processo dell' equità".
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Ogni anno 14 miliardi di dollari destinati a contratti esterni. Un fiume di soldi che finisce per foraggiare i talebani. Per questo la Nato ora cambia le regole.
L'Unità, 25 set. 2010
Mondo
Il dossier, di Umberto Degiovannangeli
«La Nato ha deciso di cambiare le sue politiche di finanziamento ai privati in Afghanistan dopo le accuse di finanziamento indiretto della guerriglia talebana tramite gli appalti della logistica militare lanciate nei mesi scorsi in sedi qualificate». A rivelarlo è Pino Arlacchi, ex vicesegretario generale dell’Onu e presidente dei parlamentari europei per l’Afghanistan.
«Il generale Petraeus ha reso pubblico un memorandum – spiega Arlacchi – nel quale si parla apertamente del rischio che i 14 miliardi di dollari che ogni anno entrano quasi senza controllo nelle fauci degli appaltatori privati che operano in Afghanistan finiscano con l’alimentare le mafie dei talebani e dei signori della guerra. E Petraeus introduce una serie di correttivi quali l’obbligo di presentare una lista di tutti i subappaltatori di ogni progetto, i dettagli sul personale impiegato, le licenze, i conti correnti bancari dei beneficiari dei fondi Nato, nonché la costituzione di una banca dati e di una specie di certificazione anti-corruzione per gli appalti oltre i 100mila dollari», prosegue Arlacchi.
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Strategia. I successi ottenuti a Herat fanno scuola
Corriere della Sera, 24 set. 2010
di Andrea Nicastro
Il generale David Petraeus ha inviato a tutti i reparti in Afghanistan un memorandum su come i contingenti militari internazionali debbano spendere i miliardi che hanno a disposizione. Sono due paginette dal sapore nostrano perché ciò che Petraeus suggerisce si ispira a ciò che i soldati italiani fanno da anni. Prima a Kabul e poi, soprattutto, ad Herat.
Da mesi il Congresso americano è furioso: i fondi destinati alla rinascita dell'Afghanistan e dispersi in corruzione e incapacità appaiono colossali. Petraeus sa che senza sviluppo economico non riuscirà a vincere la guerra e sa anche che una buona parte dei soldi occidentali destinati agli aiuti o alla sussistenza delle basi militari finiscono in realtà nelle tasche dei talebani.
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(ANSA) - Catanzaro, 23 set. 2010- ''Apprezzo l'iniziativa 'No 'ndrangheta' organizzata dal direttore del Quotidiano della Calabria Matteo Cosenza''. Lo afferma l'europarlamentare Pino Arlacchi, ex vicesegretario generale dell'Onu. ''E' importante - prosegue - che tutta la Calabria onesta si unisca ogni giorno per sostenere la magistratura e le forze dell'ordine nella loro quotidiana lotta di contrasto alla criminalità mafiosa.
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