(Ansa) - Catanzaro, 31 ott.2013 - ''Dopo circa vent'anni, un'importante battaglia per la legalità e per la difesa dei diritti umani è stata vinta''. Lo dichiara in una nota l'eurodeputato Pd Pino Arlacchi, in merito all'iniziativa dell'amministrazione comunale di Cotronei che ha proceduto al recupero di terreni e fondi danneggiati dal pascolo abusivo.
Arlacchi due anni fa, dopo una serie di sopralluoghi nelle zone interessate dal pascolo selvaggio, aveva presentato un'interrogazione sul tema alla Commissione europea.
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Cotronei - Operazioni alla presenza dei carabinieri
Il plauso di Arlacchi è andato alle forze dell'ordine ed all’amministrazione comunale di Cotronei: «il sindaco Belcastro, in soli due anni, ha dimostrato con i fatti come sia possibile lavorare in maniera efficiente per tutelare i diritti dei cittadini».
Il Quotidiano della Calabria, 1 nov. 2013
di Filomena Guzzo
COTRONEI – Un recinto abusivo che racchiude quasi 500 metri quadrati, quello in cui pascolavano le cosiddette
“vacche sacre” che nei terreni circostanti hanno provocato, negli anni, continui danneggiamenti, è stato abbattuto in località Rivioti. La storica demolizione, disposta dal sindaco di Cotronei, Nicola Belcastro, con una ordinanza del gennaio 2012, è stata attuata solo ieri mattina. Scortati dai carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro comandati dal ca-
pitano Claudio Martino ed alla presenza dei militari della Stazione di Cotronei, dei vigili urbani e degli agenti del
Corpo forestale dello Stato, sono stati gli operai di una ditta individuata tra quelle individuate dalla Prefettura
ad attuare la demolizione. La gara per affidare i lavori di abbattimento era andata deserta per due volte, ma poi grazie all'intervento della Prefettura di Crotone, in sede di coordinamento del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, la demolizione si è concretizzata e con essa il ripristino della legalità.
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A Pechino, la V Sessione dell“International Forum on Crime and Criminal Law in the Global Era”. Pino Arlacchi, dopo il Forum partirà per un giro di conferenze nelle principali università cinesi dove presenterà il suo libro "L'inganno e la paura", appena tradotto in lingua cinese.
Pino Arlacchi, eurodeputato S&D ed ex vicesegretario generale ONU, sarà tra i relatori dell'International Forum on Crime and Criminal Law in the Global Era che si svolgerà dal 26 al 28 ottobre a Pechino.
Al Forum, nato dall'iniziativa di otto Stati promotori (Francia, Germania, Italia, Stati Uniti, Giappone, Spagna, Russia e Cina), parteciperanno delegazioni provenienti da paesi di tutto il mondo.
«Al centro delle tematiche che tratteremo in questa Conferenza - spiega Arlacchi - la lotta alla corruzione e, in particolare, il pericolo, le cause e le contromisure contro la corruzione globale».
«Partendo dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (UNCAC) - prosegue Arlacchi - cercheremo di analizzare l'evoluzione del fenomeno, facendo il punto sui risultati sinora raggiunti dalle attuali politiche e dalle misure anticorruzione più efficaci».
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affaritaliani.it, 24 ott. 2013
di Giuseppe Corsentino
I 50 secondi del video del CorriereTv sono implacabili e dicono molto della “leggerezza”, a voler essere gentili, con cui la politica italiana affronta un tema drammatico com’è quello della mafia e dell’antimafia. Nel video c’è il neopresidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, che farfuglia: “Bisogna stare uniti per combattere insieme la lotta alla mafia” (sic) “e bisogna stare vicini a tutti coloro che lavorano per la lotta alla mafia”. In 50 secondi una gaffe (ma la coriacea Bindi è una che si emoziona?) e una sciocchezza istituzionale. Perché la Commissione antimafia è nata, mezzo secolo fa, nel lontano 1962, non per “stare vicino” alla magistratura e agli organi di polizia, ma per fare altro – scoprire i collegamenti tra politica e sistemi criminali, per esempio – solo che oggi, Bindi o non Bindi, nessuno ne ha più consapevolezza e la commissione con i suoi 25 membri è diventata solo uno “spazio politico”, l’ennesimo luogo della spartizione come fa capire un illuminante twitter del senatore Gasparri del PdL che accusa il Pd di aver voluto fornire alla Bindi una “poltrona” (prestigiosa, si capisce).
“Il fatto è che da almeno un decennio l’Antimafia non è altro che un rito, una delle tante liturgie parlamentari: credo che nessuno degli ultimi commissari, presidenti e vicepresidenti della Commissione, abbia solo un’idea di che cosa sia la mafia (o che cosa siano le mafie) oggi, di come si possa investigare o semplicemente comprendere il fenomeno… il livello culturale dei parlamentari non va oltre la lettura dei libri di Saviano”. Chi parla così ad Affari Italiani è uno che se ne intende di Antimafia perché, negli anni 80 è stato superconsulente della Commissione e poi per due anni, dal 94 al 96, vicepresidente con la rossa (di capelli) Tiziana Parenti alla presidenza: Pino Arlacchi, calabrese di Gioia Tauro, sociologo, consulente dell’Onu sui temi, appunto, dei network criminali, ora parlamentare europeo del Pd, impegnato, si capisce, sugli stessi temi (con un occhio particolare sui traffici mondiali di droga) e con una intensa attività pubblicistica.
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Pino Arlacchi sul disgelo con gli Usa: “Road map sul nucleare seria e dettagliata”
L'INDRO, 22 ottobre 2013
di Barbara Ciolli
Un Paese “a metà strada tra autoritarismo e democrazia”, con una “spinta fortissima verso il cambiamento”. Per Pino Arlacchi, europarlamentare (Pd) tra il 1997 e il 2002 Sottosegretario generale delle Nazioni Unite e Direttore dell'ufficio dell'Onu a Vienna, è riduttivo sostenere che l'Iran si avvicini all'Occidente solo per avere uno sconto sull'embargo che strozza la sua economia interna. E lo è anche affermare che, come durante la Presidenza di Mohammad Khatami (1997-2005), i negoziati sul nucleare si limiteranno a un allentamento del braccio di ferro da ambo le parti, fino all'avvento del prossimo presidente ultraconservatore nell'Iran o di un repubblicano alla Casa Bianca.
Arlacchi conosce l'attuale Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, ex ambasciatore della Repubblica Islamica a Palazzo di Vetro. E, durante il suo incarico alle Nazioni Unite, si è trovato a gestire le trattative sul nucleare della stagione riformista di Khatami. Dieci anni dopo è convinto che, nei prossimi anni, lo scenario globale degli equilibri tra potenze possa realmente cambiare, se solo, nel suo ultimo mandato da Presidente degli Usa, Barack Obama troverà il coraggio di sganciarsi dal partito della guerra americana e dalla lobby israeliana.
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affaritaliani.it, 24 ott. 2013
di Giuseppe Corsentino
I 50 secondi del video del CorriereTv sono implacabili e dicono molto della “leggerezza”, a voler essere gentili, con cui la politica italiana affronta un tema drammatico com’è quello della mafia e dell’antimafia. Nel video c’è il neopresidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, che farfuglia: “Bisogna stare uniti per combattere insieme la lotta alla mafia” (sic) “e bisogna stare vicini a tutti coloro che lavorano per la lotta alla mafia”. In 50 secondi una gaffe (ma la coriacea Bindi è una che si emoziona?) e una sciocchezza istituzionale. Perché la Commissione antimafia è nata, mezzo secolo fa, nel lontano 1962, non per “stare vicino” alla magistratura e agli organi di polizia, ma per fare altro – scoprire i collegamenti tra politica e sistemi criminali, per esempio – solo che oggi, Bindi o non Bindi, nessuno ne ha più consapevolezza e la commissione con i suoi 25 membri è diventata solo uno “spazio politico”, l’ennesimo luogo della spartizione come fa capire un illuminante twitter del senatore Gasparri del PdL che accusa il Pd di aver voluto fornire alla Bindi una “poltrona” (prestigiosa, si capisce).
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(AGENPARL) - Strasburgo, 23 ott. 2013 - Approvato a grandissima maggioranza dall'Aula di Strasburgo un Rapporto sui diritti umani nella regione del Sahel del Sahara occidentale. «Il Rapporto è esteso e ben dettagliato e descrive le continue violazioni dei diritti umani da parte del Marocco nei territori occupati Saharawi». Lo dichiara in una nota l'europarlamentare PD Pino Arlacchi, relatore ombra socialista di questo Rapporto e Vice-presidente dell'intergruppo sul Western Sahara. «Nel Documento - prosegue Arlacchi - oltre a denunciare la totale mancanza di libertà di associazione e di espressione, i deputati europei chiedono la liberazione immediata dei prigionieri politici saharawi. Esprimono inoltre rammarico per il fatto che le Nazioni Unite non siano ancora riuscite a stabilire un meccanismo indipendente e credibile per il controllo dei diritti umani, e ricordano il respingimento da parte del governo marocchino di una delegazione di parlamentari europei volta a verificare la situazione dei territori occupati».
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A Bruxelles, il 13 ottobre, si è svolto il dibattito con sindaci e amministratori della Campania, organizzato da Pino Arlacchi e dal Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo.
«Vorremmo fare molto di più per le nostre comunità, ma da soli non ce la facciamo. Abbiamo bisogno di essere aiutati, guidati, ma soprattutto supportati per costruire il futuro del nostro territorio. Non è possibile vedere idee e progetti bloccati per colpa della burocrazia».
È l'appello lanciato da un gruppo di sindaci e amministratori campani invitati a Bruxelles dall'eurodeputato Pino Arlacchi.
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Il Quotidiano della Calabria, 12 ottobre 2013
REGGIO CALABRIA - I consiglieri regionali Sandro Principe, Antonio Scalzo e Demetrio Naccari Carlizzi hanno presentato un’interrogazione “per conoscere le intenzioni della Giunta in merito al “Progetto Magna Graecia”, la società partecipata Regione-Comuni costituita nel 2010 su iniziativa dell’europarlamentare Pd Pino Arlacchi e dell’attuale esecutivo regionale per la valorizzazione delle aree archeologiche site nel territorio regionale”.
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Baku, 10 October 2013
Election observation delegations of PACE and the EP were invited by the Azeri authorities to observe Presidential election held on 9 October 2013. As the Heads of delegation, we would first of all like to congratulate the people of Azerbaijan on their peaceful campaign and Election Day.
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We did not come to Azerbaijan to give lessons or to measure the rate of democratic development in the country but rather to witness and encourage the transition process towards democracy that the country is experiencing.
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Overall around Election Day we have observed a free, fair and transparent electoral process.
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The will of the authorities of Azerbaijan to have a large presence of national and international observers for the 2013 presidential election is commendable.
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From what we have seen, electoral procedures on the eve and on Election Day have been carried out in a professional and peaceful way. We were pleased to see the sound technical preparations and the investment made by the Azeri authorities for this election.
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