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Rassegna Stampa


Nasce Realtà Italia, Arlacchi: "Mio contributo di cultura politica"

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La Gazzetta del Mezzogiorno, 4 mar. 2013

Bari - Addio Moderati e Popolari nasce "Realtà Italia". Giacomo Olivieri: 3 consiglieri e intesa con Arlacchi

Pino Arlacchi: «Sono onorato dell’attestato di stima che gli amici di “Realtà Italia” mi hanno rivolto chiedendomi di stabilire una sinergia con loro, ed inizieremo presto un cammino comune».

«Il mio contributo al movimento guidato da Giacomo Olivieri - prosegue Arlacchi - si muoverà nell'ambito della cultura politica, e non sarà in alcun modo dissonante rispetto alla mia appartenenza al Partito Democratico, del quale sono responsabile nazionale per la sicurezza internazionale».

A questo link è possibile leggere l'intero articolo di Bepi Martellotta sulla nascita del movimento Realtà Italia.

 

La sfida delle opportunità europee

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Reggio Calabria - I Giovani Democratici, tra primarie e politiche, a dibattito con l’europarlamentare Arlacchi

Il Quotidiano della Calabria, 15 feb. 2013
di Maria Giordano

I Giovani Democratici guardano verso gli Stati uniti d’Europa. Impegnati in campagna elettorale da diverso tempo, tra primarie e politiche, si sono incontrati al “Circolo 79” di via del Torrione, alla presenza dell’europarlamentare Pino Arlacchi. Puntano il dito contro il centro destra, ricordano il video che si trova in rete su Alberto Sarra, parlano di Berlusconi e dell’arretratezza della Calabria. Francesco Denisi, segretario provinciale dei Giovani Democratici, afferma: «Ci siamo messi in gioco con Cristina Commisso, candidata al Parlamento. Penso a chi, nel corso della presentazione dei candidati di Grande Sud, ha criticato la lista dei Gd, la stessa persona che gioca a basket e percepisce 7500 euro di pensione di invalidità».
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Arlacchi: Italian voters will not be ‘seduced’ by the tax proposal

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NewEurope online, 11 feb. 2013

By Federico Grandesso

Federico Grandesso talks to Italian MEP Pino Arlacchi and former vice-secretary general of the UN for a further update on the Bersani Coalition. The polls are now two weeks away in Italy.

Can you present some of the most important points in the programme of your coalition?

One of the most important points of our electoral programme is the fight to mafia and the reform of the Italian justice system. A system that satisfy the European standards means: strengthen the administration of civil and penal justice improving substantially its efficiency; reduce the length of the civil trials because now they can last up to ten years and finally bring to an end the grip of the mafias on the Italian society and economy. Our coalition has all the right ideas to succeed in these tasks. Another important topic for us is the fight against tax evasion and this means the recovery of financial resources that we could invest for the growth of the country and for the reduction of unemployment.

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Elezioni in Italia: Pino Arlacchi a France24

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Da Bruxelles, l'intervista agli eurodeputati Pino Arlacchi e Anneli Jäättenmäki nel corso di "Talking Europe", il programma in onda su France24 condotto da Christophe Robeet.

 

Elezioni, Arlacchi: "Ingroia non usi più Falcone e Borsellino"

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(ANSA) - Catanzaro, 30 gen. 2013- ''Hanno ragione Maria Falcone e Ilda Boccassini. Non se ne puo' piu' di questo uso elettoralistico di Falcone e Borsellino da parte di Ingroia''. Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, parlamentare europeo e studioso di mafia.

''Ho collaborato per 12 anni - aggiunge - con Giovanni Falcone, dal 1980 alla sua morte. Sono entrato in politica e in Parlamento due anni dopo Capaci. Sono andato all'Onu e sono poi rientrato quattro anni fa nella vita pubblica. Ho fatto percio' varie campagne elettorali, ma non ho mai usato la mia amicizia con Giovanni (e anche con Paolo Borsellino) per prendere voti. E' sempre stata una questione di stile, di pudore etico-politico e di rispetto per due figure che appartengono a tutti''.

''Ilda Boccassini - dice ancora Arlacchi - e' giustamente irritata perche' fa specie vedere un mediocre pubblico ministero, che non ha concluso nulla di eccezionale sul piano professionale e che e' scappato dalla magistratura per sfuggire dal crollo dell'inchiesta di panna montata che ha costruito, proclamarsi vittima, come Giovanni Falcone, dell'invidia dei colleghi e dell'ira dei potenti. Tutti quelli che come me hanno conosciuto Falcone e Borsellino, godendo della loro amicizia e della loro stima, hanno imparato a riconoscere chi e' pronto a morire per sete di giustizia e chi e' pronto a farlo per la propria carriera''. (ANSA).

 

 

Elezioni, Arlacchi: "Ingroia non usi più Falcone e Borsellino"

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(ANSA) - Catanzaro, 30 gen. 2013- ''Hanno ragione Maria Falcone e Ilda Boccassini. Non se ne puo' piu' di questo uso elettoralistico di Falcone e Borsellino da parte di Ingroia''. Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, parlamentare europeo e studioso di mafia.

''Ho collaborato per 12 anni - aggiunge - con Giovanni Falcone, dal 1980 alla sua morte. Sono entrato in politica e in Parlamento due anni dopo Capaci. Sono andato all'Onu e sono poi rientrato quattro anni fa nella vita pubblica. Ho fatto percio' varie campagne elettorali, ma non ho mai usato la mia amicizia con Giovanni (e anche con Paolo Borsellino) per prendere voti. E' sempre stata una questione di stile, di pudore etico-politico e di rispetto per due figure che appartengono a tutti''.

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Magna Graecia, Sibari, "Quel progetto c'è. È impantanato nell'inconcludenza"

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Il Quotidiano della Calabria, 27 gen. 2013

di Pino Arlacchi

Caro Direttore, il suo editoriale dell’altro ieri così sintetizzava lo scandalo della mancata valorizzazione dei beni culturali calabresi: “Ambiente, paesaggio, archeologia piuttosto che essere il fulcro di un grande progetto culturale, tecnico e politico sotto la bandiera del “bene comune” vengono gestiti all’insegna delle combriccole e delle amicizie”.

Condivido in pieno, ma devo aggiungere che la situazione ancora più seria. Il grande progetto da lei evocato esiste già, ma non è stato attivato. Si tratta addirittura di una legge regionale approvata due anni addietro proprio per farla finita con decenni di combriccole ed amicizie. La legge che istituisce il Progetto Magna Graecia ha dato vita allo strumento di buongoverno che può trasformare il giacimento archeologico calabrese da zavorra a leva fondamentale  dello sviluppo. Ma appena creata, questa legge è stata messa in un angolo e trasformata in un pezzo di carta come tanti.

Le cose sono andate così. Ho dedicato al Progetto Magna Graecia buona parte del mio impegno di Parlamentare europeo con radici calabresi. E ciò sulla base di una precisa scelta, cui ero obbligato anche dalla mia professione di sociologo. Questa professione mi dice che la Calabria ha tre carte strategiche da giocare per uscire dall’ arretratezza e ricongiungersi all’Europa. La prima carta è già disponibile, ed è l’Università della Calabria, che è la migliore del Sud e viaggia su standard europei. Le altre due sono solo potenziali e consistono, appunto, nei suoi beni culturali e nel Porto di Gioia Tauro.

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Primavera araba:Arlacchi, tornino in Patria beni ex dittatori

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(ANSAmed) - Bruxelles, 23 gen. 2013 - Una task force di investigatori internazionali basata a Bruxelles e finanziata dall'Unione Europea capace di fornire assistenza tecnica di alto livello ai paesi danneggiati, affinche vengano loro restituiti i beni confiscati agli ex dittatori travolti dalla Primavera araba. Lo ha proposto Pino Arlacchi, deputato europeo e responsabile sicurezza internazionale Pd, nel corso di un'iniziativa al Parlamento Europeo sulla confisca dei beni degli ex dittatori di Tunisia, Egitto e Libia. Erano presenti gli ambasciatori dei paesi interessati, dirigenti dell'Unione Europea, esponenti del Parlamento e della società civile. "Ho ripreso il piano che avevo preparato durante il mio mandato all'ONU aggiornandolo e potenziandolo in una situazione internazionale oggi più favorevole. Quattordici anni fa - dichiara in una nota Pino Arlacchi - quest'idea era quasi un tabù ed incontrò ostacoli insormontabili. Il Fondo monetario Internazionale si schierò contro e fui vittima di una campagna diffamatoria molto pesante in Italia e in altri Paesi. Si trattava di mettere le mani delle tasche dei più grandi centri finanziari e delle più grandi banche del pianeta".

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I ribelli del Mali alleati con la mafia internazionale

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l'Unità, 21 gen. 2013

l'Analisi di Pino Arlacchi

L’intervento in Mali era necessario  per fermare la crescita del terrorismo mafioso in Sahel.  Ma occorre anche riconoscere che la narrativa corrente a proposito del Mali, quella  di un governo democratico assediato da terroristi decisi ad instaurare un piccolo regno del male nel cuore dell’ Africa, è semplicistica.

L ’intervento francese  era una mossa obbligata, ma è anche l’epilogo di una vicenda sgradevole, che dura da 30 anni, e che chiama in causa un comportamento ricorrente delle potenze occidentali nelle crisi che avvengono nei Paesi emergenti. Mi riferisco alla manipolazione dei gruppi insurrezionali e anche terroristici da parte dell’intelligence europea e americana, e alle vendite indiscriminate di armamenti che finiscono in mano a forze ostili. 

 Si sta ripetendo oggi nel Sahel quanto è già avvenuto in Afghanistan, in Somalia, in Libia, in Iraq ed altrove.  Ex-amici, ex-servi o ex-clienti  si stanno rivoltando contro i loro sponsor usando proprio le armi che questi gli avevano dato o venduto.  Tra i “terroristi” del Sahel ci sono vecchie conoscenze dei servizi di sicurezza algerini e occidentali sfuggite al loro controllo. La leadership eversiva, la Al Queda del Sahel, è in realtà un impasto di mafia e terrorismo che viene per la prima volta alla ribalta, e che non sarà facile sconfiggere se non si smettono le pratiche insensate che l’hanno favorita.

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Fondi europei: Pino Arlacchi a RegionEuropa

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20 gen .2013, RegionEuropa, servizio di Dario Carella

Pino Arlacchi: "I fondi europei sono una grandissima risorsa, potrebbero risollevare non solo il Mezzogiorno, ma anche il PIL italiano...  in molte regioni spesso non vengono spesi perché rappresentano interesse collettivo..."

 

 


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Pino ArlacchiNon sono una persona complicata. La mia vita pubblica ruota intorno a due cose: il tentativo di capire ciò che mi circonda, da sociologo, e il tentativo di costruire un mondo più decente, da intellettuale e militante politico.

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