Per la Siria i grandi del mondo non hanno deciso una no fly zone come per la Libia, né raggiunto un accordo per un corridoio umanitario in soccorso ai civili. E, senza la volontà degli Usa, non sarà possibile neanche smuovere la Nato a una “guerra umanitaria”, come nel 1999 avvenne per il Kosovo.
A un anno dalle proteste di Daraa che, il 15 marzo 2011, incendiarono il Paese, le Nazioni Unite sono state capaci di denunciare morti e violenze (almeno 8 mila le vittime e 30 mila profughi in fuga), ma non di alleviare le sofferenze dei civili.
LA SIRIA NON È LA LIBIA. Eppure, a un mese dalle rivolte a Bengasi, a marzo 2011 i caccia inglesi e francesi sfrecciavano già sopra i cieli libici, legittimati dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. L'intervento sarebbe poi passato in carico alla Nato, fino alla cattura e alla morte, nell'autunno, del raìs Muammar Gheddafi.
A Damasco, invece, il presidente Bashar al Assad è sempre in sella. Proclami retorici a parte, le sabbie mobili dell'Onu, di cui la Siria è Stato membro, non solo hanno bloccato una nuova, discutibile azione militare. Ma hanno fatto anche sfociare le mediazioni in un nulla di fatto.
All'irrisolutezza di Palazzo di Vetro, si è aggiunta una diplomazia europea debole e priva e personalità, che, seguendo la scia degli Usa, si è solo limitata a prendere tempo. Tante parole, pochi fatti a rendere l'operato di Palazzo di Vetro spesso inutile e costoso.
L'IMPOTENZA DELL'ONU. «La paralisi è favorita dalla struttura stessa dell'organizzazione», ha spiegato a Lettera43.it l'europarlamentare del Pd Pino Arlacchi, ex vice segretario generale dell'Onu e membro della Commissione esteri dell'Unione europea. «Non bisogna infatti dimenticare che l'Onu è composta da singoli Stati, ognuno dei quali con i suoi interessi ed equilibri da difendere».
(ANSA) - Roma, 9 mar. 2012 - "L'unico errore del Governo italiano nella tragedia che è costata la vita dell'ostaggio italiano in Nigeria è stato quello di subire l'iniziativa inglese per la liberazione dei sequestrati invece di imporre il nostro metodo di intervento in situazioni di questo tipo, che non è basato sull'uso delle forze speciali". Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, eurodeputato, responsabile PD per la sicurezza internazionale.
La Conferenza al Parlamento europeo con Arlacchi e Serrachiani
(ANSA) - Bruxelles, 07 mar.2011 - Far conoscere il lavoro di Emergency a livello europeo e creare un rapporto di collaborazione con l'Ue: questo l'obiettivo di un evento organizzato all'Europarlamento sulle attività dell'Ong e a cui ha partecipato il fondatore Gino Strada. ''Abbiamo bisogno di farci conoscere a creare una rete che sostenga il nostro lavoro, che costituisce un approccio innovativo nel campo della sanita''', ha spiegato Strada. La conferenza di oggi e' la dimostrazione ''che vogliamo stabilire una presenza permanente a Bruxelles e cooperare con l'Europa''. All'evento hanno partecipato anche gli europarlamentari del Pd Pino Arlacchi e Debora Serracchiani. ''Vogliamo far conoscere l'esistenza e l'attivita' di Emergency, mettendo in evidenza le sue caratteristiche speciali'', ha detto Arlacchi.
(AGENPARL) - Roma, 28 feb -«Anche l’acquisto di 90 caccia F-35 invece di 130 da parte dell’Italia è uno spreco intollerabile in questo momento di austerità e di calo del reddito e dell’occupazione. Il governo Monti, che ha avuto il coraggio di rinunciare alle Olimpiadi a Roma, abbia anche quello di dare il buon esempio nel taglio della spesa militare», dichiara in una nota Pino Arlacchi, europarlamentare, responsabile sicurezza internazionale del PD. «Gli F-35 sono una spesa inutile, frutto di una visione anacronistica della difesa nazionale, e motivabile solo nei termini di un atto di ossequio alle esigenze del complesso militare-industriale americano (la Lockheed colpisce ancora!)», continua Arlacchi, autore di un recente studio sul miglioramento della sicurezza internazionale.
Antonella Freno Direttore Società Magna Grecia: nominata da CDA su proposta del Presidente Pino Arlacchi.
(ANSA) - Catanzaro, 28 feb. 2012 - La valorizzazione dei beni culturali ed archeologici calabresi ha rappresentato il leit motiv della riunione del consiglio d'amministrazione della societa' Progetto Magna Grecia presieduta da Pino Arlacchi.
''L'europarlamentare, gia' vicesegretario generale delle Nazioni Unite - e' scritto in una nota - ha esposto i principali criteri di intervento per la realizzazione di un sistema che consenta di valorizzare siti artistici ed archeologici di particolare rilievo storico. Il grande patrimonio d'arte e cultura di cui la Calabria e' dotata impone urgenti e innovative azioni di recupero, salvaguardia e fruizione, al fine di restituire alla memoria storica il valore dell'identita', e all'economia della cultura cruciali occasioni di sviluppo", ha dichiarato in apertura dei lavori il Presidente Arlacchi.
Pino Arlacchi (S&D), per iscritto. - Ho votato a favore di questa risoluzione perché ritengo che il suo scopo sia di grande valore: esprime la nostra profonda preoccupazione riguardo alla gravità delle violazioni dei diritti umani perpetrate dalle autorità siriane. Bisogna porre un freno agli arresti di massa, agli omicidi extragiudiziali, alle detenzioni arbitrarie, alle sparizioni, alle torture e ai maltrattamenti dei detenuti.
(ASCA) - Catanzaro, 22 feb. 2012 - La vice Presidente della Giunta regionale della Calabria, Antonella Stasi ha incontrato l'Europarlamentare Pino Arlacchi, che insieme alla Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, ed il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Calabria, Francesco Prosperetti, da qualche giorno, stanno eseguendo delle visite nei siti archeologici calabresi al fine di elaborare progetti di valorizzazione per le varie aree. Dopo aver effettuato dei sopralluoghi nel Parco Archeologico di Capocolonna, nel Castello di Carlo V ed nel museo civico di Crotone, dove si trovano i tesori di Hera Lacinia, Stasi e la commissione guidata da Arlacchi, ha aperto un confronto sui progetti futuri della societa' progetto ''Magna Graecia'', sulla candidatura all'Unesco dei siti calabresi, che ad oggi non ne possiede nessuno, e, soprattutto, sul progetto di valorizzazione dell'antica Kroton attraverso i fondi previsti dal Piano per il Sud.
In base all'ultima relazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), la flotta peschereccia mondiale è attualmente di dimensioni 2,5 volte maggiori rispetto alle reali necessità. Tale eccesso di capacità è in ampia misura dovuto ai sussidi governativi, in particolare in Europa e in Asia. Oltre all'eccesso di capacità, molti metodi utilizzati per la pesca non sono sostenibili da altri punti di vista. Tali metodi esercitano un forte impatto negativo sul funzionamento di base degli ecosistemi marini.
Decenni di pesca globale incontrollata e caratterizzata dall'avidità, dalla corruzione, dalla cattiva gestione nonché dall'indifferenza dell'opinione pubblica sfociano nella progressiva distruzione del patrimonio ittico in tutti gli oceani. Circa l'80 % delle riserve ittiche mondiali è sovrasfruttato, impoverito o in uno stato di tracollo. A livello mondiale, circa il 90 % della popolazione di grandi pesci predatori è già scomparso.
Pino Arlacchi […] Il partito della guerra contro l’Iran deve essere assolutamente contrastato e sconfitto dall’approccio europeo […].
Il 23 gennaio scorso, i ministri degli esteri dell’Ue hanno concordato una serie di sanzioni contro l’Iran per convincere Teheran a desistere dal proprio programma nucleare. Il Gruppo S&D sostiene questa posizione sottolineando, però, la necessità di accompagnare queste misure con un’azione diplomatica dell’Ue per scongiurare qualsiasi azione militare.
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Non sono una persona complicata. La mia vita pubblica ruota intorno a due cose: il tentativo di capire ciò che mi circonda, da sociologo, e il tentativo di costruire un mondo più decente, da intellettuale e militante politico.
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