La Repubblica
7 marzo 2009
di Attilio Bolzoni
Nonostante tutto quello che leggiamo e sentiamo oggi il mondo è più sicuro. Molto più sicuro di mezzo secolo fa. Ci sono meno guerre, sono in diminuzione gli assassini di massa, in Occidente scendono sensibilmente anche le vittime civili di atti terroristici.
Per esempio negli Stati Uniti - se si esclude il 2001, l'anno dell'11 settembre - sono in costante e netto calo dal 1991. Zero, i morti nel 2007. Con uno studio durato almeno un decennio, Pino Arlacchi - sociologo, ordinario all'Università di Sassari, ex deputato ed ex senatore, vicepresidente dell'Onu dal 1997 al 2002 - vuole dimostrare come funziona l'"industria del terrore" smentendo pagina dopo pagina e statistica dopo statistica i profeti di sventure che non accadono mai. Nel suo ultimo libro, L'inganno e la paura, ricostruisce come certe forze creano mostri e nemici mortali dai quali di volta in volta difendersi: terroristi islamici, immigrati, stati canaglia.
In tanti angoli della terra, secondo Arlacchi c'è più pace e più benessere. Una realtà che contrasta con quel "caos globale" pronosticato ogni giorno da "maghi" che annunciano pericoli planetari, fabbriche di paura che spaventano e fanno gonfiare spese militari.
Una parte del libro di Arlacchi è dedicata alla crisi delle mafie. E dei loro prodotti: il costo all'ingrosso di un chilo di eroina in Europa è sceso dai 250 mila dollari nel 1987 ai 100 mila nel 1997.