Arlacchi: "Grande traguardo per relazioni Europa-Egitto"
Strasburgo, 14 marzo 2013
Via libera del Parlamento europeo alla proposta di costituzione di una task force di investigatori internazionali per facilitare la restituzione al popolo egiziano dei beni sottratti dal precedente regime. La risoluzione approvata a Strasburgo accoglie in pieno l'idea avanzata a gennaio dall'eurodeputato Pino Arlacchi, responsabile sicurezza internazionale Pd.
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Intergruppo Sahara Occidentale chiede condanna presidente Pe
(ANSA) - STRASBURGO, 12 mar. 2013 - Che l'espulsione dei 4 eurodeputati da parte del Marocco lo scorso 6 marzo non passi sotto silenzio e venga apertamente condannata. E' questo cio' che chiede al Presidente del Parlamento Ue Martin Schulz l'Intergruppo Sahara Occidentale dell'eurocamera. Il 6 marzo 4 membri dell'Intergruppo, lo sloveno liberale Ivo Vaigl, gli spagnoli Vicent Ramon Garces, S&D, e Willy Meyer, sinistra unitaria, e la popolare svedese Isabella Lovin, venivano espulsi dalle autorita' marocchine all'aeroporto di Casablanca impedendo una visita che doveva portare i 4 nel Sahara occidentale per incontrare rappresentanti della popolazione locale, di organizzazioni internazionali e di Ong. ''Ho interrogato Schulz lunedi' all'inizio della seduta plenaria - ha spiegato oggi a Bruxelles in una conferenza stampa Marco Scurria, Pdl e Ppe - e' un atto grave perche' gli eurodeputati sono stati espulsi e considerati persone non grate, spiacevole che la risposta di Schulz sia stata vedremo, ci aspettavamo parole di condanna per quello che e' accaduto''.
Scurria ha proposto l'organizzazione ''di una delegazione ufficiale con in testa il Presidente del Parlamento per andare a vedere sul campo la situazione'' nel Sahara Occidentale.
Secondo Pino Arlacchi, Pd, S&D e vicepresidente dell'Intergruppo Sahara Occidentale, ''l'incidente non e' casuale e segnera' un inversione di rotta del Parlamento Ue e spero di tutta la Ue nei confronti del Marocco''. ''Non possiamo considerare - insiste Arlacchi - il Marocco un interlocutore serio e neanche come un paese che vuole modernizzarsi, ma per quello che è: una tirannide medioevale''. (ANSA)
(ANSAmed) - Strasburgo, 11 mar. 2013 - Domani a Strasburgo l'Intergruppo del Parlamento europeo per il Sahara occidentale terrà una conferenza stampa sull'evoluzione dei diritti umani nella regione. Tra i temi che saranno affrontati, il mancato rispetto dei diritti umani nei territori occupati, il processo militare Gdeim Izik verso prigionieri politici Sahrawi in Marocco, l'espulsione di una missione del Parlamento europeo sui diritti umani dai territori occupati nel Sahara occidentale. Alla Conferenza parteciperanno gli europarlamentari Norbert Neuse, Presidente dell'Intergruppo sul Sahara occidentale, Pino Arlacchi e Ivo Vajgl, Vicepresidenti dell'Intergruppo sul Sahara occidentale, Willy Meyer, Vicepresidente del Comitato per gli Affari esteri e dell'Intergruppo sul Sahara occidentale, Marco Scurria, Vicente Garcés Ramón, Isabellla Lövin, Antonio Masip Hidalgo.
(ANSA) - Reggio Calabria, 5 mar. 2013 - ''Non mi meraviglia affatto che un militante dell'Ira sia coinvolto nell'operazione contro la 'ndrangheta del procuratore Gratteri'': cosi' l'europarlamentare del Pd Pino Arlacchi, studioso delle mafie nel mondo. ''E' abbastanza normale - dice Arlacchi - che ci sia una sorta di professionalizzazione dell'illegalita' e nel caso di specie va ricordato come l'Ira avesse un braccio illegale molto attivo nei fenomeni estorsivi in patria, Inoltre, dopo l'avvio dei processi di pace, molti aderenti o ex potrebbero essersi messi in proprio''.
(ANSA) - Catanzaro, 30 gen. 2013- ''Hanno ragione Maria Falcone e Ilda Boccassini. Non se ne puo' piu' di questo uso elettoralistico di Falcone e Borsellino da parte di Ingroia''. Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, parlamentare europeo e studioso di mafia.
''Ho collaborato per 12 anni - aggiunge - con Giovanni Falcone, dal 1980 alla sua morte. Sono entrato in politica e in Parlamento due anni dopo Capaci. Sono andato all'Onu e sono poi rientrato quattro anni fa nella vita pubblica. Ho fatto percio' varie campagne elettorali, ma non ho mai usato la mia amicizia con Giovanni (e anche con Paolo Borsellino) per prendere voti. E' sempre stata una questione di stile, di pudore etico-politico e di rispetto per due figure che appartengono a tutti''.
''Ilda Boccassini - dice ancora Arlacchi - e' giustamente irritata perche' fa specie vedere un mediocre pubblico ministero, che non ha concluso nulla di eccezionale sul piano professionale e che e' scappato dalla magistratura per sfuggire dal crollo dell'inchiesta di panna montata che ha costruito, proclamarsi vittima, come Giovanni Falcone, dell'invidia dei colleghi e dell'ira dei potenti. Tutti quelli che come me hanno conosciuto Falcone e Borsellino, godendo della loro amicizia e della loro stima, hanno imparato a riconoscere chi e' pronto a morire per sete di giustizia e chi e' pronto a farlo per la propria carriera''. (ANSA).
(ANSAmed) - Bruxelles, 23 gen. 2013 - Una task force di investigatori internazionali basata a Bruxelles e finanziata dall'Unione Europea capace di fornire assistenza tecnica di alto livello ai paesi danneggiati, affinche vengano loro restituiti i beni confiscati agli ex dittatori travolti dalla Primavera araba. Lo ha proposto Pino Arlacchi, deputato europeo e responsabile sicurezza internazionale Pd, nel corso di un'iniziativa al Parlamento Europeo sulla confisca dei beni degli ex dittatori di Tunisia, Egitto e Libia. Erano presenti gli ambasciatori dei paesi interessati, dirigenti dell'Unione Europea, esponenti del Parlamento e della società civile. "Ho ripreso il piano che avevo preparato durante il mio mandato all'ONU aggiornandolo e potenziandolo in una situazione internazionale oggi più favorevole. Quattordici anni fa - dichiara in una nota Pino Arlacchi - quest'idea era quasi un tabù ed incontrò ostacoli insormontabili. Il Fondo monetario Internazionale si schierò contro e fui vittima di una campagna diffamatoria molto pesante in Italia e in altri Paesi. Si trattava di mettere le mani delle tasche dei più grandi centri finanziari e delle più grandi banche del pianeta".
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(ANSA) - Catanzaro, 10 gen. 2013 - ''Un mafioso per caso, e un personaggio di notevole umanita', semplice e diretto, e un acuto osservatore del suo mondo rovesciato''. Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, autore del bestseller tradotto in 12 lingue ''Gli uomini del disonore'', pubblicato a cavallo tra le stragi di Capaci e Via D'Amelio, e presentato da Paolo Borsellino a Roma nel giugno 1992.
''Un uomo - dice Arlacchi - che ha commesso gravi crimini, e che ha saputo riscattarsi dando un grande contributo alle indagini contro la mafia siciliana. L'ho incontrato in segreto la prima volta per due settimane, e ho poi ricostruito le sue opere ed i suoi giorni in prima persona. Dai racconti di Calderone mi sono convinto della incredibile pochezza del materiale umano della mafia. I mafiosi sono piccoli uomini dentro grandi storie'', conclude Pino Arlacchi, che ha manifestato il suo cordoglio alla famiglia di Antonino Calderone.
(ANSA) - Catanzaro, 9 gen. 2013 - ''La relazione Pisanu sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia del 1992-93 sgonfia d'un colpo il pallone dell'inchiesta della Procura di Palermo riducendo la portata di quei fatti alla loro effettiva dimensione. Non ci fu alcun patto scellerato tra i vertici dello Stato da un lato - Scalfaro in testa e giu' per li rami fino ai carabinieri di Mori - ed i vertici di Cosa Nostra dall'altro'': cosi' Pino Arlacchi, tra i maggiori conoscitori della grande criminalita' ed amico dei giudici Falcone e Borsellino.
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Pino Arlacchi: "L’attacco di Panebianco a D’Alema rivoltogli dalle colonne del “Corriere della Sera” è profondamente sbagliato.
5 gen. 2013 - «Massimo d’Alema ha di sicuro dei punti deboli in politica interna, ma solo un estremista pro-Israele come Angelo Panebianco può tacciarlo di estremismo anti-israeliano». Lo dichiara Pino Arlacchi, membro della Commissione Esteri del Parlamento Europeo e responsabile sicurezza internazionale del PD.
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(Ansa) - Catanzaro, 29 dic. 2012
''L'attacco a tutto campo di Antonio Ingroia al segretario Pd e al Procuratore Grasso non e' cosi' sconsiderato come sembra. E' animato dalla stessa logica che ha portato alla costruzione mediatica della figura di Ingroia e alla sua candidatura a capo di una formazione estremista''. Lo afferma, in una nota, Pino Arlacchi, europarlamentare Pd, sociologo ed amico e collaboratore di Giovanni Falcone.
''Dopo avere messo in piedi un'inchiesta che e' la caricatura di quelle condotte da Falcone e giudicate da Grasso, perche' senza prove ne' indizi - ha aggiunto Arlacchi - l'imperativo e' quello di spararla sempre piu' grossa, in modo da poter fare la vittima politica nel momento della resa dei conti giudiziaria. Seguendo le tracce di altri pm meridionali che si sono dichiarati vittime della ragion di Stato invece che della propria debolezza professionale, Ingroia si sta costruendo una linea difensiva in vista del flop della sua indagine su mafia-stato sul piano dibattimentale, nel caso ci arrivi''. (ANSA).
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