(ANSAmed) - Bruxelles, 23 gen. 2013 - Una task force di investigatori internazionali basata a Bruxelles e finanziata dall'Unione Europea capace di fornire assistenza tecnica di alto livello ai paesi danneggiati, affinche vengano loro restituiti i beni confiscati agli ex dittatori travolti dalla Primavera araba. Lo ha proposto Pino Arlacchi, deputato europeo e responsabile sicurezza internazionale Pd, nel corso di un'iniziativa al Parlamento Europeo sulla confisca dei beni degli ex dittatori di Tunisia, Egitto e Libia. Erano presenti gli ambasciatori dei paesi interessati, dirigenti dell'Unione Europea, esponenti del Parlamento e della società civile. "Ho ripreso il piano che avevo preparato durante il mio mandato all'ONU aggiornandolo e potenziandolo in una situazione internazionale oggi più favorevole. Quattordici anni fa - dichiara in una nota Pino Arlacchi - quest'idea era quasi un tabù ed incontrò ostacoli insormontabili. Il Fondo monetario Internazionale si schierò contro e fui vittima di una campagna diffamatoria molto pesante in Italia e in altri Paesi. Si trattava di mettere le mani delle tasche dei più grandi centri finanziari e delle più grandi banche del pianeta".
"Oggi, grazie alla Primavera araba e alla Convenzione ONU contro la corruzione, è possibile ripartire all'attacco - prosegue Arlacchi. Il recupero e la restituzione dei capitali confiscati è diventato uno dei temi chiave per le relazioni tra Europa e i paesi del vicinato meridionale. Ringrazio il gruppo socialista per avere fatta propria la mia proposta e spero che l'Unione Europea metta in campo le risorse necessarie. I beni imboscati all'estero dagli ex dittatori sono una cifra imponente, che va rimpatriata e trasformata in un asset cruciale per il loro sviluppo". (ANSAmed).