1 ott. 2012
«Ho organizzato una manifestazione per il bene comune della nostra Regione come gli Stati generali di Gioia Tauro assieme a due amministratori pubblici di alto profilo come i sindaci di Gioia Tauro e di San Ferdinando. Mai avrei pensato di esporli in questo modo agli attacchi della Calabria meschina, pettegola e ribalda come quella che si è espressa nel pezzo di spazzatura lanciata contro il sindaco Madafferi da un giornaletto locale». Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, europarlamentare calabrese, responsabile sicurezza internazionale del PD.
«Ho conosciuto Madafferi - prosegue Arlacchi- durante il lungo lavoro di preparazione di Gioia. Tutte le autorità che ho consultato hanno avuto solo parole di elogio per Madafferi e per la sua attività di governo di un territorio difficile, che conosco bene, e dove prima della sua elezione spadroneggiava la 'ndrangheta. Accusarlo di aver fatto il gioco delle cosche locali prima di essere eletto solo perché aveva osato criticare la legittimità di una misura prefettizia antimafia è un'operazione di killeraggio morale».
«Voglio perciò esprimere tutta la mia solidarietà, personale e anche politica quale rappresentante del PD calabrese in Europa, a Domenico Madafferi».
«La falsa antimafia che lo ha calunniato sa benissimo, tra le altre cose, che Madafferi ha vinto le elezioni escludendo dalla sua lista ogni individuo proveniente dal consiglio comunale precedente. La sua integrità personale è fuori discussione, ed è una risorsa fondamentale per combattere la ´ndrangheta e il malcostume, anche mediatico, che affligge la Calabria», conclude Pino Arlacchi.