(AGI) - Bruxelles, 23 giu. 2011 - La svolta di Obama sull'Afghanistan e' un fatto rilevante, ma l'Italia non deve abbandonare il suo impegno nel Paese, soprattutto dal punto di vista degli investimenti economici. E' l'opinione espressa da Pino Arlacchi, presidente del gruppo europarlamentari per l'Afghanistan, e relatore sulle strategie dell'Ue. "Herat in particolare - sottolinea Arlacchi - e' una zona ricca di risorse petrolifere e naturali nella quale i cinesi stanno investendo moltissimo. Noi invece siamo in ritardo". "Nel suo recente viaggio in Italia - ricorda - il governatore Daud Shah Saba ha invitato le nostre aziende a impegnarsi in quei territori, si tratta di una occasione da non perdere".
Arlacchi ha fatto un bilancio della presenza italiana in Afghanistan a fianco delle comunita' internazionale, sottolineando che "il lavoro svolto, soprattutto dal punto di vista della cooperazione, e' stato eccezionale.
L'Italia - ha spiegato l'europarlamentare - ha dato un contributo notevole sul piano degli aiuti umanitari e della ricostruzione infrastrutturale". L'eurodeputato condivide la strategia di exit strategy annunciata da Obama, a patto che sia molto graduale. "Se si pensa che tutto il lavoro sia finito in Afghanistan si sbaglia - ha osservato - invece c'e' molto da fare dal punto di vista della ricostruzione del tessuto civile e l'Occidente non puo' disimpegnarsi". L'europarlamentare invita infine gli Stati Uniti a intensificare gli sforzi sul versante del dialogo di pace: "Obama ha fatto una timida apertura in tal senso, ma ora deve essere piu' deciso".