(ANSA) - CATANZARO, 4 MAR - "Il trattato tra Italia e Libia, tanto sbandierato come un successo di Berlusconi, è in realtà una versione molto peggiorata dell'accordo già negoziato da Romano Prodi. Ma nessuno se ne ricorda, nemmeno lo stesso partito di Prodi". A sostenerlo è Pino Arlacchi, esperto di sicurezza internazionale e vicesegretario generale Onu.
"Il Pd - prosegue Arlacchi - ha dimenticato che Romano Prodi aveva concluso un accordo più in linea con gli interessi nazionali, che prevedeva un costo pari alla metà dei 4 miliardi di euro a carico dell' Italia previsti da questo Trattato, ed impegni molto più precisi e vincolanti da parte libica. Ma la rimozione di Prodi continua".
"In un Paese più serio - sostiene ancora Arlacchi - Berlusconi non potrebbe impunemente raccogliere dove non ha seminato. E' paradossale, inoltre, che solo i libici abbiano espresso la loro gratitudine a Prodi. Il governo libico ha saputo ben pesare i propri debiti di riconoscenza invitando con tutti gli onori prima il privato cittadino Prodi e poi l' attuale presidente del Consiglio a celebrare la svolta storica nelle relazioni tra i due Paesi".