(ANSA) 7 gen. 2010- "Al di là dei suoi risultati, il summit delle autorità di pubblica sicurezza dopo l' attentato del 3 gennaio a Reggio Calabria riflette una reale preoccupazione circa le intenzioni della 'ndrangheta. Magistrati e forze di polizia che operano in Calabria sanno di essere nel mirino delle cosche perché hanno ricevuto segnali inequivocabili di ostilità, che fanno presagire una tempesta imminente'': lo dice Pino Arlacchi, europarlamentare di Italia dei Valori e noto studioso del fenomeno mafioso.
"Lo stato mentale - dice ancora Arlacchi - di chi combatte la 'ndrangheta è oggi di profonda apprensione. Esso contrasta vividamente con l' olimpica serenità mostrata in questi giorni dai politici calabresi di ogni latitudine, decisi a godersi gli ultimi scampoli di queste vacanze nella pace e nella tranquillità d' animo che si sono meritati.
Essi sanno infatti di non avere nulla da temere dalla 'ndrangheta, non avendo mosso un solo dito per disturbarla nell' ultimo anno e nell' ultimo decennio. Non è difficile prevedere che la tempesta in arrivo non li toccherà se non marginalmente o per errore, e che l' onere di fronteggiare la vendetta mafiosa toccherà, come al solito, a quel gruppo di uomini di buona volontà che si ostinano a servire le istituzioni democratiche e che hanno inflitto gravi danni ai patrimoni criminali". (ANSA).