BAGNABA CALABRA - «Cercherò di sviluppare un dialogo e fare tutto quello che mi è possibile, ma attenzione io non sono quello che decide, non sono il commissario europeo per la pesca nè l'assessore regionale, quindi non ho le chiavi per dirvi adesso vi do le reti...vi do i cambiamenti...vi do le risorse alternative di cui avete bisogno, perchè quel genere di politica non mi compete, ma vi darò il mio massimo impegno per risolvere i vostri problemi perchè mi toccano molto sul piano personale, ma questa battaglia dobbiamo farla tutti insieme». Queste le parole di Pino Arlacchi, menbro del gruppo dell'alleanza progressista dei socialisti e democratici al Parlamento europeo, intervenuto a Bagnara all'incontro organizzato dal circolo locale del Partito democratico, in collaborazione con i Giovani Democratici e il gruppo dei Socialisti e Democratici reggini, per parlare di "Risorse Europee e Risorse locali per lo sviluppo della Calabra".
All'iniziativa hanno preso parte, oltre al segretario cittadino dei democrat Giusy Versate, Antonino Castorina esponente della Segreteria Nazionale dei Giovani Democratici, il consigliere Regionale Nino de Gaetano. Numerosi gli interventi degli ospiti che, nel corso della serata, hanno dato vita ad un dibattito a tratti molto animato, hanno focalizzato l'attenzione su trasporti, infrastrutture, turismo, agricoltura e scuola, criticando l'attuale politica inerente i fondi europei portata avanti dalla giunta regionale e dal governatore Scopelliti.
«Se c'è una cosa che mi dà enormemente fastidio è il mancato utilizzo delle risorse finanziarie che l'Ue destina all'Italia, in particolare
al Sud dell'Italia. La Calabria poi è la regione che riesce a spendere meno delle altre, circa il 20% dei fondi sono utilizzati». Per Arlacchi è necessario avere un'idea e predisporre un progetto, solo così si può accedere ai finanziamenti «È inconcepibile che non si capisca che sono i soldi di tutti i cittadini, di tutti noi, che se non spendiamo regaliamo ad altri. Per questo motivo ho proposto al Parlamento di bypassare le regioni e dare la gestione dei fondi direttamente ai comuni».
e.b.