A Bruxelles, il 13 ottobre, si è svolto il dibattito con sindaci e amministratori della Campania, organizzato da Pino Arlacchi e dal Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo.
«Vorremmo fare molto di più per le nostre comunità, ma da soli non ce la facciamo. Abbiamo bisogno di essere aiutati, guidati, ma soprattutto supportati per costruire il futuro del nostro territorio. Non è possibile vedere idee e progetti bloccati per colpa della burocrazia».
È l'appello lanciato da un gruppo di sindaci e amministratori campani invitati a Bruxelles dall'eurodeputato Pino Arlacchi.
«Vogliamo raccontare le nostre storie, che sono quelle di chi combatte ogni giorno l'illegalità e cerca di improntare il proprio lavoro con onestà e trasparenza perché il Sud non è soltanto criminalità. Non è possibile restare appesi ai ritardi dell'erogazione dei fondi e non avere più la voglia di programmare progetti grandi e piccoli. Siamo qui a Bruxelles anche per presentare le nostre difficoltà e per cercare di avere un filo diretto con l'Europa».
Al centro delle problematiche presentate dagli amministratori, l'utilizzo dei fondi europei e il dialogo con la Regione. L'accesso diretto dei comuni ai finanziamenti offerti dall'Europa potrebbe far accelerare, secondo loro, lo sviluppo di molte aree del Mezzogiorno.
Arlacchi ha quindi ribadito la sua proposta che è quella di togliere la gestione dei fondi europei alle regioni italiane, lasciando loro solo progetti di interesse regionale e grandi progetti, e fare in modo che la maggior parte delle risorse comunitarie venga gestita direttamente dai comuni o dalle associazioni di comuni.
Nel corso del dibattito inoltre, il grido di aiuto da parte di alcuni sindaci e imprenditori della Terra dei fuochi, dove oltre a fare i conti con l'emergenza sanitaria, si combatte con la grave crisi del settore agroalimentare campano.