“Alle radici dell’Europa. Progetto Magna Graecia: un grande passato davanti a noi”. Per la prima volta in ambito internazionale, sette tesori del patrimonio archeologico europeo, tra i maggiori reperti dall'arte magnogreca calabra, saranno esposti a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo. A rievocare storia e splendore delle colonie magnogreche, la Testa del Filosofo, il Kouros di Reggio, il Dioscuro di Locri, il Toro Cozzante di Sibari, la Stele marmorea di Crotone, l’Elmo Corinzio di Vibo Valentia e il Cratere con scene di caccia di Gioia Tauro. All'inaugurazione (che si svolgerà il 13 novembre alle 17.30), saranno presenti il Presidente del Parlamento Europeo, il Presidente della Regione Calabria, l’Ambasciatore italiano a Bruxelles, parlamentari ed altre autorità dell’Unione Europea.
La mostra è organizzata dalla società Progetto Magna Graecia, nata da un'idea di Pino Arlacchi con lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico calabrese, promuovere campagne di scavo, attività di formazione e piani di sviluppo locale basati sull’eredità magnogreca.
«Sibari, Crotone, Locri, Reggio - spiega Pino Arlacchi - erano tra le maggiori metropoli del mondo antico, in grado di rivaleggiare con Sparta, Atene, Corinto e Siracusa per ricchezza, cultura e stile di vita. L’area di Sibari si stimava ospitasse una popolazione di 300mila persone, mentre a Crotone rifulgeva la stella di Pitagora, e Locri veniva governata secondo i codici di Zaleuco, il primo legislatore della storia occidentale».
«Lungo le coste della Calabria - prosegue Arlacchi - giace uno dei maggiori patrimoni archeologici europei. La grandezza dei Greci d’Occidente ci ha lasciato un’eredità immensa di creazioni intellettuali che stanno alla base della scienza e della cultura europea, nonché insediamenti, edifici, opere d’arte, manufatti artigianali solo in modesta parte portati alla luce dagli scavi. Sibari e Crotone sono ancora sepolte, e l’area archeologica locrese attende una sistemazione organica di quanto portato in superficie. Quanto è oggi visibile dopo un secolo di scavi limitati è già sufficiente a costituire un patrimonio ingente, da proteggere e valorizzare in nome della conservazione del passato dell’umanità e delle origini stesse del mondo occidentale».
Le sette opere d'arte saranno esposte nella sede del Parlamento europeo dal 12 al 16 novembre.