21 ottobre 2011
Ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull’Unione europea «L’Unione (..) combatte le discriminazioni e promuove la parità tra uomini e donne».
Il bilancio di genere costituisce uno strumento centrale per promuovere la parità fra generi e consiste, infatti, nell’adottare una valutazione d’impatto sul genere delle politiche di bilancio, integrando la prospettiva di genere a tutti i livelli delle procedure di bilancio e ristrutturando le entrate e le uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne.
A seguito della Quarta conferenza mondiale sulle Donne, tenutasi a Pechino nel 1995, l'Unione europea ha posto il bilancio di genere tra gli strumenti per realizzare le pari opportunità, con la risoluzione del Parlamento europeo n. 1.3.30 del 3 luglio 2003, che invita gli Stati membri ad adottare ciascuno un bilancio di genere.
Tra le azioni chiave della tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006-2010 della Commissione europea, il sostegno e la promozione del bilancio di genere a livello locale, regionale e nazionale, sono tra gli strumenti d’azione privilegiati dall’UE. Tuttavia, va constatato che in numerosi Stati membri si verifica un ritardo nella loro introduzione.
È pertanto possibile sapere quali misure intende la Commissione adottare per sostenere la diffusione del bilancio di genere in tutti gli Stati membri, in quanto strumento fondamentale per accrescere la consapevolezza dell’importanza delle politiche di genere?
E-009877/2011
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Gianni Pittella (S&D), Pino Arlacchi (S&D), Francesca Balzani (S&D), Rita Borsellino (S&D), Salvatore Caronna (S&D), Silvia Costa (S&D), Andrea Cozzolino (S&D), Rosario Crocetta (S&D), Roberto Gualtieri (S&D), Guido Milana (S&D), Mario Pirillo (S&D), David-Maria Sassoli (S&D), Debora Serracchiani (S&D), Patrizia Toia (S&D), Paolo De Castro (S&D)
[source:www.europarl.europa.eu]