Nigeria, Arlacchi:"Difendo metodo italiano su liberazione ostaggi"

Stampa

(ANSA) - Roma, 9 mar. 2012 - "L'unico errore del Governo italiano nella tragedia che è costata la vita dell'ostaggio italiano in Nigeria è stato quello di subire l'iniziativa inglese per la liberazione dei sequestrati invece di imporre il nostro metodo di intervento in situazioni di questo tipo, che non è basato sull'uso delle forze speciali". Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, eurodeputato, responsabile PD per la sicurezza internazionale.

"Se la vicenda nigeriana fosse stata gestita dai nostri servizi di sicurezza e dalla Farnesina - prosegue Arlacchi - essa non si sarebbe conclusa così tragicamente. I nostri agenti e i nostri diplomatici hanno a disposizione un' intelligence superiore, più acuto e flessibile, che non etichetta qualunque sequestratore come un terrorista. Nel caso della Nigeria, per esempio, il gruppo Boko Haram che ha rapito il nostro connazionale è solo superficialmente un entità terroristica. Si tratta in realtà di una coalizione di gruppi mafiosi che sequestra per denaro, e con cui si può trattare con buone probabilità di salvare l'ostaggio. Ed è così nella maggior parte degli altri casi in Africa ed Asia. I nostri uomini all'estero hanno la sensibilità per fare queste distinzioni. Negoziano, aspettano con pazienza, trovano gli intermediari, coinvolgono le autorità locali, e riportano quasi sempre a casa i sequestrati".

"I governi che dispongono delle teste di cuoio, invece, si fanno convincere che è meglio usare la forza. Autorizzano blitz dove si spara a vista, e dove gli imprevisti fanno saltare tutti i piani, e dove spesso la conclusione è il massacro di chi si trova sul posto dell'intervento. Questi blitz, inoltre, costano molto di più del pagamento di qualsiasi riscatto", conclude Arlacchi. (ANSA).

 

Questo sito utilizza cookie; accedendo o cliccando su "Accetto" acconsenti a scaricare sul tuo browser tutte le tipologie di cookie presenti in questo sito..

Accetto cookie da questo sito.

Info