Spreco fondi europei. L'attacco di Arlacchi alla giunta regionale

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L'europarlamentare all'iniziativa del Pd chiede progetti per il porto e il territorio

Calabria Ora,  24 giu.2013

di Domenico Mammola

L'ultimo treno per la Piana si chiama Europa. Non ha dubbi Pino Arlacchi, eurodeputato del Pd, nel descrivere le prospettive del comprensorio degli ulivi. Nel corso di una iniziativa a Bagnara, organizzata dalla sezione locale guidata da Giusy Versace e
dai Giovani Democratici di Nino Castorina, c'erano tantissimi dirigenti democratici pianigiani ed il professore prestato alla politica ha parlato molto del porto gioiese e delle possibilità di sviluppo.
«Quando guardo le statistiche relative al Pil calabrese e vedo la curva in discesa ha spiegato Arlacchi non posso che provare un moto di rabbia. Dall'Ue arrivano centinaia di milioni di euro e non si riesce a spenderli, per gravi incapacità di questo governo regionale che non impiega neppure il 2o% del plafond».
Su Gioia Tauro l'europarlamentare ha parlato chiaramente di «risorsa italiana e per tutto il Mediterraneo.

Dobbiamo fare in fretta, sviluppare il retro porto, rilanciare l'infrastruttura e, soprattutto, puntare forte sul turismo, ma per fare questo c'è forte necessità che i comuni iniziano a presentarsi con maggiore autorevolezza di fronte alle istituzioni europee
con progetti validi. L'Europa non è un bancomat, ci vuole programmazione. Io sono a vostra disposizione».
Insieme ad Arlacchi, nella suggestiva terrazza bagnarese, c'erano il consigliere regionale Nino De Gaetano e anche Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno, che ha lanciato l'allarme Pisu. «Insieme ai comuni di Gioia e San Ferdinando, siamo destinatari di un finanziamento di 42 milioni, tale da ridisegnare in maniera decisiva lo sviluppo delle nostre comunità.
Ma la regione Calabria non ci ha aiutato affatto, anzi il fatto che ci sia stato un taglio lineare su tutti i progetti, con un dirottamento di risorse verso i Pisl è qualcosa che ci ha creato molta apprensione». E la Tripodi, quindi, ha rilanciato un'idea che lo stesso Arlacchi sta caldeggiando: «siano i comuni a gestire le risorse europee, bypassando la regione».
Tempi duri, quindi, se la Calabria continuerà a non spendere le risorse comunitarie e a mancare in fase di progettazione. «Siamo messi davvero male ha proseguito Arlacchi anche per quel che concerne le risorse culturali, e penso al progetto Magna Graecia, rimasto senza la fase attuativa perché la regione, dopo l'iniziale interesse, non si è più fatta sentire».
Un progetto, giova ricordarlo, nel quale figura Gioia Tauro, e che per la Piana avrebbe portato sviluppo in aree magnogreche ancora
sotto utilizzate.

 

 

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