Fondi alle imprese, inchiesta a Bruxelles

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Aziende senza fondi: la denuncia di Arlacchi

Metropolis, 9 mag. 2013

Palazzo Santa Lucia cancella finanziamenti per centinaia di imprese dell'Agro, mettendo a rischio circa 5mila posti di lavoro: l'europarlamentare Pino Arlacchi apre un'inchiesta interna a Bruxelles per capire come sono stati commessi degli illeciti in Regione Campania. Tutto era iniziato insieme a una class action contro Palazzo Santa Lucia e in particolare con una causa nei confronti di Stefano Caldoro, governatore regionale. Insieme al rappresentante scafatese, Michele Raviotta, si era tenuta una riunione lo scorso 15 dicembre negli uffici della Eco Mac in via Galileo Ferraris. L'onorevole Pino Arlacchi aveva deciso di incontrare gli imprenditori di 159 aziende per discutere la strategia da adottare, dopo la revoca degli incentivi arrivata dalla Regione.

In pratica la Regione, in esecuzione del Por Campania Fesr 2007-2013, ha ammesso agli aiuti per lo sviluppo e l'innovazione tecnologica 159 imprese del Sud tra cui anche numerose dell'agro nocerino sarnese. Lo scorso ottobre, dopo circa tre anni dall'ammissione delle agevolazioni, la Regione ha avviato dei procedimenti di revoca degli incentivi, senza fornire agli interessati adeguate motivazioni. La Commissione europea ha risposto all'interrogazione parlamentare di Arlacchi, facendo sapere che la procedura di individuazione dell'ente gestore è da considerarsi irregolare, alla luce della legislazione comunitaria in materia di appalti pubblici. "La Regione - ha risposto la Commissione europea - non potrà certificare alla Commissione le somme originariamente previste, in quanto è considerato del tutto irregolare il modo di gestire gli aiuti". In particolare dopo aver subito la revoca degli incentivi le aziende non potranno più fare richiesta di co-finanziamento del Fesr. "È inammissibile - aveva detto Arlacchi - che aziende affermate debbano vedersi revocare della Regione degli incentivi, senza ricevere in cambio motivazioni adeguate. Le imprese ammesse alle agevolazioni hanno dovuto fornire prova concreta di interesse all'innovazione, sottoscrivendo un contratto di leasing finanziario con istituti di credito, per acquistare macchinari e creare posti di lavoro. Una vergogna considerata la situazione occupazionale del Mezzogiorno". Insieme anche all'avvocato Paolo Santacroce si era deciso di intraprendere una class action ma intanto il parlamentare di Bruxelles  aveva intrapreso la strada dell'inchiesta interna nell'organismo europeo che lo sta portando sempre più vicino a una denuncia per truffa ai danni del governatore della Campania Stefano Caldoro in qualità di responsabile degli uffici pubblici. "L'aspetto più grave di questa vicenda - aveva sostenuto Arlacchi - è la truffa messa in atto dalla Regione che si è avvalsa come soggetto gestore di Microcredito Centrale spa, senza indire alcun bando di gara ma procedendo con affidamento diretto". A dar man forte e sostegno alle aziende scafatsi coinvolte in questo difficile scenario a metà strada tra la polemica giudiziaria e quella politica, il candidato a sindaco di Scafati con il Cotucit, Michele Raviotta che spiega: "Insieme ad Arlacchi intraprendiamo questa battaglia per ridare la possibilità a queste aziende di ottenere i soldi che gli spettano ma soprattutto intendiamo fare il possibile per salvare circa 5mila posti di lavoro sparsi in tutto il territorio campano e in particolare nell'Agro".

 

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