Fondi Europei negati la rivolta delle imprese

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Summit a Scafati con Arlacchi - In 159 annunciano una class action

Il Mattino, 16 dic. 2012

di Daniela Faiella

Avevano accettato di investire nell’innovazione tecnologica realizzando progetti di importi tra 50 mila euro e un milione, ma con la garanzia che avrebbero incassato gli incentivi previsti da un bando regionale indetto nel 2008 dalla Regione per l’accesso alle agevolazioni per gli aiuti alle imprese e sviluppo insediamenti produttivi, pari a 80 milioni e finanziati in parte dalla Ue e in parte dal Por Campania 2007-2013. Qualcosa, però, non è andato come doveva, tanto che, a tre anni di distanza, invece dei contributi previsti, 159 imprenditori si sono visti recapitare una comunicazione con la quale la Regione annuncia l’avvio di procedimenti amministrativi per la revoca degli incentivi erogati con decreto dirigenziale numero 674 del 13 luglio 2009. Ma la sorpresa più grande è emersa quando il legale di Carlo D’Ambrosio, proprietario della Ecomac di Scafati (tra le ditte in graduatoria), dopo l’ennesima risposta evasiva degli uffici regionali sulle motivazioni della revoca dei finanziamenti, ha interpellato direttamente la Ue tramite l’europarlamentare Pino Arlacchi che ha successivamente presentato un’interrogazione.

La risposta scritta del capo gabinetto della Commissione Ue Huberts Gams è stata chiara: Bruxelles ha revocato il bando della Regione perché considerato irregolare alla luce della legislazione comunitaria in materia di appalti pubblici. «Il bando – ha spiegato Arlacchi – era viziato in origine perché la Regione aveva affidato con trattativa diretta la gestione del bando alla società Mediocredito Centrale. Controlli in materia di audit effettuati nel 2010 e poi anche nel 2011 dalla Commissione Ue avevano stabilito che la procedura d’individuazione dell’organismo gestore posta in essere dalla Regione nell’aprile del 2008 era irregolare. Pertanto il bando, revocato, non avrebbe mai potuto e non potrà mai essere oggetto di cofinanziamenti del Fers».
Insomma, in base alle notizie giunte da Bruxelles, già nel 2011, se non nel 2010, i funzionari regionali erano stati informati della revoca del bando. Com’è possibile che nessuno abbia pensato di informare gli imprenditori che nel frattempo stavano realizzando a loro spese i progetti ammessi alle agevolazioni e che continuavano a sollecitare gli uffici regionali? Molti hanno già avviato azioni legali. Ieri si ritrovati nella sede della Ecomac, a Scafati, con Arlacchi. Accanto a lui, il titolare della Ecomac e l’avvocato Paolo Santacroce. «Per essere ammessi al bando – ha spiegato il legale – questi imprenditori hanno dovuto sottoscrivere un contratto di leasing finanziario con istituti di credito per l’acquisto dei macchinari e l’avvio dei progetti. Ora molti di loro rischiano il tracollo: chi li risarcirà?».
Attivare una class action e far fronte comune contro la Regione per mettere in campo un’azione di rivendicazione collettiva: questa la proposta avanzata nel corso della riunione di ieri dal titolare della Ecomac e condivisa dagli imprenditori intervenuti, una quarantina in tutto. «Chiederemo un incontro urgente al governatore Caldoro – ha spiegato Arlacchi – Non escludo che sia all’oscuro di questa vicenda paradossale, d’altro canto non avrebbe difficoltà a scaricare la responsabilità sull’amministrazione Bassolino che ha indetto il bando nel 2008. Sono i funzionari regionali i responsabili di questo pasticcio, ne risponderanno».
 

 

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