Ali Agca in piazza San Pietro, il commento di Pino Arlacchi

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Roma, 27 dic. 2014

di Pino Arlacchi

Ali Agca in piazza San Pietro mi fa tornare in mente l'esperienza che ho fatto come consulente informale di Severino Santiapichi, Presidente del processo sull'attentato al Papa.
Fu un processo assolutamente fuori del comune. Esso fini'col dimostrare, passo passo, udienza dopo udienza, come la tesi principale dell'accusa, e della immensa grancassa mediatico-politica che la sosteneva, fosse sbagliata e fuorviante.
La celebre "pista bulgara" e l'URSS come mandante del più clamoroso atto terroristico pre-11 settembre, si sgretolo' e fu sostituita, durante il processo, da quella 'islamica'. Gli autori si rivelarono essere stati i membri del movimento dei Lupi grigi turchi con il loro folle progetto di creare una grande Turchia islamizzata e antagonista dell'Occidente cristiano.

Ma eravamo negli Anni 80. C'era la Guerra Fredda, e questa ricostruzione dei fatti non interessava a nessuno perché non rientrava in alcuna delle agende politiche dominanti. Il nemico era il comunismo sovietico e il fondamentalismo islamico era un terzo incomodo, un qualcosa che non poteva esistere e non poteva percio' avere fatto quello che invece, ahime', era evidente che aveva fatto.
È' da allora che ho cominciato a maturare una forte diffidenza verso le etichette che il mainstream mediatico, al servizio costante dei governi e dei poteri costituiti, appicicca agli eventi, deformandoli talvolta fino all'inverosimile.

 

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