Situation in Ukraine

Wednesday, 26 February 2014 - Strasbourg

Debate

Pino Arlacchi (S&D ). - Mr President, I have two questions for Commissioner Füle. First, I appreciated the most recent position taken by Baroness Ashton on the Ukraine-EU-Russia relationship. She says that the crisis in Ukraine was wrongly perceived as a confrontation between East and West, when the reality is that of a convergence and a synergy. Baroness Ashton accepts the concept of a Eurasian integration process where Russia and the EU cooperate in the creation of a common area of trade, stability and peace. My question is: why insist on keeping two systems of customs union alive, instead of creating just one free-trade zone?

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Use of armed drones

Wednesday, 26 February 2014 - Strasbourg

Debate


Pino Arlacchi (S&D ). - This Parliament is taking a very important position on the issue of the use of armed drones. The resolution agreed upon is the first step towards the total prohibition of the use of this horrible weapon.

If there is one reason to forbid forever the use of drones it is simply the fact that they are a new weapon. We received a Nobel Prize for peace, and one of the main points is this: stop inventing new weapons; stop using technology and science to invent new weapons.

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Situazione in Iraq

Wednesday, 26 February 2014 - Strasbourg

Debate

Pino Arlacchi (S&D ). - Mr President, I am listening here to a long list of horror stories about Iraq. A few of my colleagues have mentioned what was a major origin of the horror, namely the war – one of the most stupid, expensive and useless wars of the last decades, waged in the name of exporting democracy and defending us from threats that did not exist.

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Arlacchi:«Il centro di sostegno di Pisa modello di buongoverno»

Il Tirreno, 23 feb. 2014

PISA. «Straordinario esempio di buongoverno che anticipa il modello di pubblica amministrazione che tutti vorremmo vedere». È il commento di Pino Arlacchi, europarlamentare Pd e noto studioso della sicurezza umana, all’iniziativa del prefetto Francesco Tagliente di istituire un Centro di sostegno per cittadini in situazioni di estremo disagio, che non di rado finiscono col suicidio. «Tagliente - prosegue Arlacchi - ha coinvolto 52 enti, dalle Camere di Commercio all’Inps, alle banche, alle associazioni professionali, ai sindacati, con lo scopo di fornire consulenze, aiuti e sostegno anche psicologico a imprenditori e cittadini in gravi difficoltà. In tre mesi ai centri di ascolto sono arrivate 637 richieste, 459 per bisogni primari, 106 di supporto psicologico e 72 di carattere finanziario. Il servizio si è attivato risolvendo situazioni difficilissime e salvando vite umane. Auspico l’estensione all’intero territorio nazionale di uno strumento nuovo ed efficace di riduzione del disagio derivante dalla crisi economica».

 

Ucraina, tra Russia ed Europa, Arlacchi a Radio 24

24 Mattino, condotto da Alessandro Milan, 21 feb. 2014

Alessandro Milan: Ieri Bernard-Henri Lévy ha fato un j'accuse molto duro nei confronti dell'Europa, [...]. Dov'è L'Europa, cosa sta facendo?

Pino Arlacchi: «La penso esattamente all'opposto di Lévy. Parla dell'Europa in termini assolutamente estremi.
L'Europa ha delle notevoli responsabilità in quello che sta succedendo. Sta intervenendo in un Paese che non è un protettorato dell'Europa, obbligandolo a fare una scelta che questo Paese non è in grado di fare. L'Ucraina è un Paese indipendente, ha un suo parlamento, una sua democrazia, un suo governo democraticamente eletto [...]
L'Europa sta premendo perché un Paese profondamente spaccato e diviso alla fine si sfasci completamente definitivamente. Io sono tra i critici, e come me la maggioranza del Gruppo socialisti al Pe. Siamo tra i critici più forti del modo in cui l'Europa sta intervenendo in questa crisi dell'Ucraina [...]
Dal punto di vista dei resoconti della stampa, soprattutto la stampa occidentale c'è molto da dire.
E' vero che il Governo ha reagito con grande brutalità e in un modo che non sarebbe tollerabile in Europa [...] ma è anche vero che non succede in Europa che una folla guidata da estremisti violenti armati attacchi la polizia [...]
Quando vengono occupate con la forza le istituzioni democratiche questo in Europa si chiama in un altro modo [...]
La maggior parte dei manifestanti non sono estremisti, è che ormai la partita è sfuggita di mano a chi li ha incoraggiati irresponsabilmente, a chi interferisce ogni giorno negli affari interni di questo Paese [...]



 

 

Arlacchi a Panorama: "Il processo sulla trattativa tra Stato e Cosa nostra è una bufala"

Panorama, 24 feb. 2014

Intervista a Pino Arlacchi di Anna Germoni

«Il processo Stato-mafia si concluderà con il totale flop dell’inchiesta di Antonio Ingroia & soci. È una bufala su cui si sono costruite carriere immeritate: non c’è una sola prova seria a sostegno di questa allucinazione». A stroncare la madre di tutte le inchieste, quella che a Palermo ipotizza una trattativa per bloccare le stragi di mafia dopo il 1992-93, è Pino Arlacchi, tra i massimi esperti internazionali di criminalità organizzata. Nessuno può sospettarlo di ambiguità o cedimenti, la storia di Arlacchi parla per lui. Parlamentare europeo del Pd e in passato deputato del Pds, nonché vicepresidente dell’Antimafia e grande amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Arlacchi ha vissuto per 13 anni sotto scorta da quando, il 25 maggio 1994 nell’aula del tribunale di Reggio Calabria, Totò Riina lanciò un anatema contro «la combriccola dei comunisti» e fece i nomi dei suoi tre principali nemici: Luciano Violante, all’epoca presidente della commissione antimafia; Gian Carlo Caselli, che era procuratore capo di Palermo; e «quell’Arlacchi che scrive libri». Tommaso Buscetta, il primo grande pentito di mafia, disse subito: «Queste sono condanne di morte».

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Recepimento della direttiva 2000/78/CE

29 gennaio 2014

La Commissione europea aveva ritenuto la Repubblica italiana inadempiente rispetto all'obbligo di recepire correttamente e completamente l'articolo 5 della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, non avendo imposto a tutti i datori di lavoro l'obbligo di prevedere soluzioni ragionevoli applicabili a tutti i disabili.

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Declassamento dell'aeroporto civile di Foggia «Gino Lisa»

29 gennaio 2014

L'aeroporto civile di Foggia «Gino Lisa» ha un bacino d'utenza potenzialmente molto vasto, non solo per la provincia di Foggia, la seconda d'Italia per estensione territoriale, ma anche per le vicine province della Puglia, del Molise, della Campania e della Basilicata. La sua posizione geografica potrebbe trasformarlo in snodo per il turismo diretto alle splendide realtà del Gargano e dell'entroterra pugliese con le sue ricchezze dall'alto valore storico-culturale, nonché per il pellegrinaggio religioso verso mete come San Giovanni Rotondo.

L'Europa ha stanziato dei fondi per l'ammodernamento delle strutture aeroportuali della Regione Puglia. Ciononostante, il servizio non è ancora pienamente fruibile per la cittadinanza.

In particolare, il «Progetto Gino Lisa» sta incontrando numerosi ostacoli, come la recente sospensione della procedura di gara lanciata per l'allungamento della pista dell'aeroporto. È preoccupante, per lo sviluppo del territorio e per il suo rilancio produttivo, che la Regione Puglia e la società Aeroporti di Puglia stiano sottraendo risorse agli aeroporti in difficoltà per dirottarle altrove. Considerando che il «Gino Lisa» è stato inserito nelle strategie transfrontaliere dell'Unione Europea, il declassamento da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture italiano, nella mappa degli aeroporti nazionali, è inaccettabile.

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Situazione in Ucraina, l'analisi di Arlacchi a Radio 24

27 gen. 2014

Pino Arlacchi ospite del programma "Effetto Giorno" condotto da Simone Spetia su Radio 24

Spetia: "Non è che l'Europa li sta lasciando un po' soli questi manifestanti, queste persone che protestano e che chiedono Europa?".

Arlacchi: "Che chiedano Europa in questo momento non mi pare proprio. La piazza è finita in mano a estremisti di ispirazione nazista e neonazista oltre che ai nazionalisti del partito Svoboda ai quali dell'Europa non credo gliene importi molto".

Spetia: "Rimane una parte di manifestanti e persone favorevoli all'accordo con l'Ue, anche - se vogliamo - in una chiave strategica di allontanamento dalla Russia".

Arlacchi: "Favorevoli all'Unione europea significa che devono essere favorevoli anche ai metodi e ai valori della Ue.
Andare in piazza armati e sparare, saccheggiare e distruggere edifici pubblichi, e poi pretendete che il governo faccia quello che loro dicono non mi sembra molto europeo".

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Gli sproloqui di Riina e l'Antimafia da svecchiare

l'Unità, 26 gen.2014

L'intervento di Pino Arlacchi

Imperversa sui media italiani una autentica telenovela sulle farneticazioni di un capomafia di 84 anni, carcerato da 21, che un tempo fu il capo di Cosa Nostra siciliana. Farneticazioni e “minacce” contro tutto e tutti: da Berlusconi ai PM, dai suoi ex sodali mafiosi al suo presunto successore alla guida di una mafia del tempo che fu.
La telenovela sta in piedi per vari motivi, ma non impressiona più nessuno perché la credibilità dello sfogo di Totò Riina è vicina allo zero. Per fortuna. E come tale viene ritenuta da chiunque conosca un po’ l’argomento.
Le parole di Riina non sono la punta di nessun icesberg. Non sono l’annuncio dell’Apocalisse, ma la confessione di impotenza di un vecchio delinquente, sconfitto dallo Stato e dalla vita, che finirà i suoi giorni solo e dimenticato come Luciano Liggio, Gaetano Badalamenti e il suo compare Bernardo Provenzano. Riina ha un figlio all’ergastolo. I suoi sodali, parenti, amici e protettori si sono dileguati. I mafiosi rimasti fuori dal carcere o latitanti lo ignorano e vanno per la loro strada da molto tempo. Ma di loro sappiamo poco perché lo stereotipo mediatico-giudiziario sulla mafia è fermo a 30 anni fa.

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Pino ArlacchiNon sono una persona complicata. La mia vita pubblica ruota intorno a due cose: il tentativo di capire ciò che mi circonda, da sociologo, e il tentativo di costruire un mondo più decente, da intellettuale e militante politico.

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