«L'Azerbaigian è in via di democratizzazione, continua ad avere gravi problemi dal punto di vista dei diritti umani ma va incoraggiato con il dialogo» dice al Corriere l'eurodeputato pd Pino Arlacchi, capo della delegazione del Parlamento Ue che, con il Consiglio d'Europa, ha promosso un'elezione considerata nel complesso un passo avanti.
Corriere della Sera, 11 ott. 2013
di Maria Serena Natale
Pareri discordanti tra delegazioni europee, risultati «simulati» il giorno prima del voto, un ricorso annunciato alla Corte costituzionale e Ilham Aliyev presidente per il terzo mandato consecutivo con l'85% delle preferenze. Voci dall'Azerbaigian, l'ex repubblica sovietica diventata un punto di snodo fondamentale nelle rotte energetiche, politiche e militari tra Europa e Asia. Le elezioni di mercoledì lasciano il Paese nella salda presa di Ilham, figlio e successore designato dell'ex presidente Heydar che dopo aver raggiunto i vertici del Kgb e della nomenklatura dell'Urss guidò lo Stato indipendente dal 1993 al 2003. Sovietici restano, secondo l'opposizione, numeri del consenso e metodi repressivi.