D'Alema attaccato su uno dei suoi punti più forti

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Pino Arlacchi: "L’attacco di Panebianco a D’Alema rivoltogli dalle colonne del “Corriere della Sera”  è profondamente sbagliato.

5 gen. 2013 - «Massimo d’Alema ha di sicuro dei punti deboli in politica interna, ma solo un estremista pro-Israele come Angelo Panebianco può tacciarlo di estremismo anti-israeliano». Lo dichiara Pino Arlacchi, membro della Commissione Esteri del Parlamento Europeo e responsabile sicurezza internazionale del PD.

«L’attacco di Panebianco a D’Alema rivoltogli dalle colonne del “Corriere della Sera” è profondamente sbagliato. Le posizioni di D’Alema sul Medio Oriente sono in linea con il suo pragmatismo politico, e coincidono con quelle dell’Unione Europea, nonché con quelle del 95% dei paesi membri dell’Assemblea generale dell’ONU. I consensi internazionali riscossi dall’attuale governo di Israele sono tra i più bassi della sua storia, e sarebbe ben strano se D’Alema, ritornato ministro degli Esteri, si discostasse dalla linea prevalente a livello globale».

«Non riesco a immaginare D’Alema compiere un atto di sottomissione non richiesta agli amici di Panebianco, cioè all’estrema destra americana che non riconosce la soluzione dei due stati a proposito della Palestina e sostiene ciecamente le violazioni continue della legalità internazionale perpetrate dallo stato di Israele», conclude Arlacchi, che in passato si è distinto per le sue critiche a D’Alema sui temi della giustizia.

 

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